Testimonianza dal centro di detenzione di Al Harsha

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16 Luglio 2021

“Haithem è il nome del libico che comanda nella prigione informale di Al Harsha. Lui si fa aiutare dal fratello Ismael: sono violenti e armati e con il loro gruppo mi tenevano rinchiuso insieme ad altri 300 migranti, bengalesi e subsahariani. Mi hanno picchiato e maltrattato per 2 mesi, trattato peggio di una bestia, e mi hanno negato cibo e acqua. Mentre ero recluso ad Al Harsha ho visto decine di migranti bengalesi come me presi a pugni e calci, colpiti col bastone, umiliati. Haithem, il libico, spesso si fa aiutare da altri migranti a torturare le persone rapite: li costringe a farlo ed alcuni li paga. Mentre ero lì dentro ho visto più volte arrivare soldati e altri migranti bengalesi. Ho capito e sentito che provenivano da Ossama Prison. Haithem tiene rapporti con i soldati di quel carcere e fa affari con loro. Anche loro chiedono il riscatto e vendono le persone incarcerate. I soldati di Ossama Prison facevano irruzione nella struttura dove ci tenevano reclusi e facevano festa usando droghe, cibo e alcool assieme al gruppo di Haithem. Spesso ubriachi o sotto effetto di droghe usavano violenza contro di noi e ci colpivano. Era terribile.”

Testimonianza raccolta a Ragusa dal team Medu, il 23 giugno 2021.

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