M., 17 anni, Eritrea

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21 Giugno 2021

M. viene dall’Eritrea e ha 17 anni. Nel 2017, quando aveva solo 13 anni, è partito dal suo Paese ed ha vissuto in Etiopia per 4 anni in un campo profughi. Poi è ripartito per il suo viaggio verso Nord, ha cercato di attraversare il Sudan ma lì è stato rapito da un gruppo di trafficanti che lo ha portato in Libia.

“Sono stato rinchiuso in un centro di detenzione (vicino a Cufra) al confine tra Sudan e Libia, per 5 mesi ho subìto violenze e torture, avevamo a disposizione pochissima acqua e cibo durante il giorno, mi picchiavano spesso per avere i soldi, i trafficanti appena ti portano nel centro di detenzione ti dicono che hai 15 giorni per pagare, dopodiché iniziano a torturarti. Mi picchiavano con un bastone anche mentre ero al telefono con la mia famiglia per chiedere che mi mandassero i soldi. Dopo aver pagato mi hanno trasferito in un altro centro a Zawiya, vicino Tripoli, dove sono rimasto un altro mese, poi ci hanno fatto imbarcare e mi sono salvato arrivando in Italia”.

M. però ancora non ha concluso il suo viaggio, ha deciso di arrivare in Inghilterra, dove vive uno zio.

(Testimonianza raccolta a Roma, presso l’insediamento di Piazzale Spadolini-Stazione Tiburtina, 16 giugno 2021)

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