Diario di Cifali 15 novembre

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15 Novembre 2022
cifali testimonianze

Sono stati giorni concitati quelli di inizio novembre. Le settimane in mare, gli arrivi a Catania per Humanity 1 e GeoBarents, gli sbarchi negati, la lotta per l’umanità, la conquista della discesa a terra per tutti.  Poi c’è l’invio agli Hotspot e prima c’è tutta la faticosa, esasperante rotta che culmina con la devastante permanenza in Libia. L’intero percorso: prima, durante e dopo è scalfito nelle menti, nella pelle di chi MEDU ha incontrato all’Hotspot di Cifali.

Ci sono 173 persone, a fronte di una capienza massima di 148. Sono tunisini, bengalesi, egiziani, gambiani, ghanesi, guineani, pakistani, congolesi, senegalesi, siriani, sud sudanesi. Maggiorenni e minorenni. Tra di loro molti sono scesi dalla Humanity 1.

Un gruppo di egiziani si sofferma con il team di MEDU. Molti hanno problemi alla pelle e appaiono provati dal vissuto in Libia seppure rasserenati dalle condizioni di accoglienza. Provengono da diverse zone dell’Egitto e sono partiti da diverse zone della Libia dove mediamente hanno trascorso 5 mesi. Alcuni sono giunti in Libia via terra, altri hanno usato i voli dall’Egitto su Bengasi: per i primi il punto di partenza è stato sempre Salum – 10 ore di cammino con un passeur, poi il passaggio sulle auto che li hanno portati nelle diverse parti del Paese e nelle diverse connection-house in attesa della partenza per l’Europa. Per chi ha scelto il viaggio via aereo, la prima tappa è l’ufficio visti egiziano, dove, secondo quanto riferito da tutte le persone arrivate in questo modo, il funzionario oltre a chiedere le motivazioni del viaggio crea il collegamento con “i libici” che si fanno poi trovare in aeroporto, in loro attesa, con tanto di cartello indicante il nome. L’intero viaggio via aereo con relativo collegamento con i libici costa dai 3 agli 8 mila euro.

Hanno molte domande e MEDU è lì per farli atterrare in Sicilia: dà indicazioni, informazioni rispetto agli hotspot, ai trasferimenti, a cosa succede e cosa succederà. Hanno anche bisogno di raccontare, alcuni, e MEDU ha orecchie per ascoltare.

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