H.Y. 26 anni, Isole Comore

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6 Settembre 2018

“Ho lasciato il mio paese a causa di un conflitto tra i villaggi, durante il quale mio padre è stato ucciso. In Libia ho trascorso un tempo lungo nelle prigioni, circa un anno in due prigioni. I trafficanti mi hanno venduto da una prigione all’altra. Quando penso alle prigioni divento molto triste, penso che in Libia non vedono uomini ma vedono solo soldi. Ho dovuto pagare il riscatto per non essere ucciso come è successo ad altri fratelli che erano con me. Le torture erano ogni giorno sia a Tazirbo (Cirenaica) che a Al Chuirif. Nella prima prigione ho visto morire dieci persone per la fame e la sete. Sono stato frustato con dei tubi per l’acqua, mi hanno legato e picchiato sotto la pianta dei piedi, la mattina presto mi buttavano l’acqua gelata addosso. Il mio corpo è pieno di cicatrici, non so se andranno via. Di notte sogno spesso mio padre e i miei compagni di viaggio morti. Non è facile”

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