M.S., Sudan, 26 anni

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23 Novembre 2017

Per due volte sono stato in prigione in Libia: a Beida (Cirenaica) e a Sabratah. In tutto sono stato 4 mesi in carcere. Nelle due prigioni avevamo pochissimo da mangiare e da bere, non potevamo lavarci, vivevamo e dormivamo appiccicati gli uni agli altri. Quando hanno visto che non avevamo soldi per pagare hanno iniziato a portarci a lavorare. Facevamo qualunque cosa: lavoravamo nei campi, con i fucili puntati, o impastavamo la sabbia da costruzione con le mani. Un giorno un amico che stava con me ha detto che era stanco, che non sarebbe venuto al lavoro perché non ce la faceva. Il Libico che ci controllava ha minacciato di ucciderlo ma lui non gli ha creduto. Lo ha ucciso davanti ai miei occhi con un colpo di fucile.
Testimonianza raccolta a Roma presso la clinica mobile di Medu, ottobre 2017

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