A.M.A. 19 anni, Somalia

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6 Settembre 2018

“ Ho attraversato l’Etiopia, il Sudan, l’ Egitto e la Libia. In Sudan ho pagato 3.500 dollari, per entrare in Libia ho pagato 2.500 dollari. Nel 2017 sono stato portato dai trafficanti in una prigione nella città di Al Shwarif, vicino Tripoli. La mia famiglia aveva già venduto la casa e finito tutti i soldi per aiutarmi. Non avevo nessuno che pagasse per me. Mi hanno picchiato ogni giorno, sono stato torturato con le scosse elettriche, ci davano pochissimo cibo, era sporco, c’erano tanti insetti, eravamo tutti rinchiusi dentro una grande stanza. Sono rimasto in prigione per un anno. Ho visto morire 21 persone, la maggior parte sono morte durante l’inverno. C’era molto freddo. Un mio amico è morto davanti a me, da giorni perdeva pezzi di pelle e di carne, non c’erano medicine, io non potevo fare nulla per aiutarlo, non potevo toccarlo. Il suo corpo ha iniziato a fare puzza ma rimaneva li insieme a tutti noi. Quando sono solo mi capita di sentirmi in Libia, rivedo il mio amico, mi chiede di aiutarlo, sento la sua voce ma non riesco a fare nulla. Forse starò meglio in futuro, ma adesso la notte non posso dormire”.
Testimonianza raccolta in hotspot a Pozzallo durante il mese di luglio 2018

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